Il menu adatto ai bimbi con Dermatite Atopica

Il menu adatto ai bimbi con Dermatite Atopica

Piccolo vademecum dietetico per preparare ai bambini affetti da dermatite atopica piatti buoni, sani e soprattutto anti-prurito.

Per alcuni bimbi il cibo è un problema. Non per una questione di inappetenza, ma piuttosto per colpa di alcune malattie cutanee, come ad esempio la dermatite atopica, che possono essere sollecitate e acutizzate da alcune componenti irritanti presenti all’interno di specifici alimenti.

Un grosso pensiero per le mamme, attente ad allevare al meglio i propri bimbi, nel rispetto di tutti i principi nutritivi necessari ad una crescita corretta, senza indurre effetti collaterali peggiorativi della qualità della vita sia per il bambino, che vive il disagio in prima persona, sia per la mamma, che si deve poi preoccupare di lenire prurito e rossori tipici della dermatite atopica.

Allora ecco un piccolo vademecum dietetico per preparare ai piccoli pietanze buone, sane e anti-dermatite!

Prevenire a tavola?
Si può! O almeno si possono adottare delle misure di sicurezza dietetiche per evitare che anche il momento del post-pasto, o l’arco di tempo successivo, si trasformi in un tormentone pruriginoso per il bambino.

Perché, mamma, devi sapere che la dermatite atopica non è un problema generato soltanto da una componente genetica a cui è impossibile far fronte, ma anche da alcuni comportamenti talvolta non corretti per lo più correlati allo stile di vita. Fra questi ci sono anche le abitudini nutrizionali, che sono importantissime fin dalle prime fasi della vita, perché possono alimentare o tenere sotto controllo questo disturbo cutaneo, alleviandone i sintomi o ritardandone la comparsa.

Una indicazione, mamma, tanto più importante da rispettare se tu stessa, il tuo partner o entrambi siete affetti da dermatite atopica o lo siete stati, in quanto il tuo bimbo avrà maggiori possibilità di sviluppare questa problematica rispetto ai genitori che non si grattano.

Primissimi mesi
Alla nascita, alimenta il tuo bimbo con il tuo latte. L’allattamento al seno, soprattutto nei primi tre mesi di vita, specie in neonati con un’alta familiarità (parentela di primo grado), pare ridurre il rischio di sviluppare dermatite atopica, almeno nell’infanzia. Seppure più raramente, questa problematica cutanea potrebbe infatti manifestarsi anche durante la crescita o in età adulta.

 

Lo svezzamento
Durante lo svezzamento, o anche nelle fasi alimentari immediatamente successive, cerca di evitare o di fare consumare con molta cautela al bambino, osservando soprattutto le possibili reazioni cutanee, alimenti irritanti (definiti allergeni alimentari) di cui i principali sono i seguenti:

  • Uova
  • Latte vaccino e derivati come yogurt e formaggi fermentati
  • Frutta secca e/o con guscio tra cui arachidi, nocciole, noci e mandorle
  • Agrumi e, fra la frutta, soprattutto ananas e fragole
  • Pomodori: contengono molto nichel responsabile dell’insorgenza di diverse forme allergiche, non solo alimentari
  • Spinaci
  • Soia
  • Alcuni tipi di pesce e in particolare i crostacei (sebbene non sia un cibo prettamente da bambini, è un’importante indicazione per il futuro!
  • Pesce conservato
  • Cibi in scatola
  • Cioccolato (da cui è sempre bene tenere i piccoli un po’ lontano)
  • Insaccati (cibo poco sano ad ogni età)

Via libera alla dieta mediterranea
Alcuni alimenti fondamentali della dieta mediterranea possono svolgere un’azione protettiva contro le manifestazioni della dermatite. Mamma, privilegia nella preparazione dei piatti del tuo bambino cibi ricchi di fibre, sali minerali, vitamine, preferendo anche i grassi vegetali.

Porta in tavola quindi molta frutta e verdura (ad eccezione di quelle sconsigliate, naturalmente!), cereali ancora meglio se integrali e pesce ad esclusione di quello controindicato.

W i probiotici e gli integratori!
Un efficace aiuto preventivo contro le forme lievi di dermatite atopica o in bimbi non allergici, potrebbe essere rappresentato dall’integrazione nella dieta di alcuni specifici prebiotici, probiotici e simbiotici e di integratori a base di acidi grassi essenziali, suggeriti dal pediatra o dallo specialista.

Un riesame di 21 studi effettuati su bambini fino a 3 anni attesta che alcuni probiotici, in particolare il Lactobacillus rhamnosus GG, quando assunti sia dalla madre sia dal bambino, o anche integratori di acido gamma-Linoleico presente in gran quantità nell'olio di semi di ribes nero, possono aiutare a contenere soprattutto la componente infiammatoria della malattia con effetti benefici sulla sintomatologia generale.

Acqua, che passione
Oltre all’alimentazione non va dimenticata l’idratazione: l’acqua può apportare benefici effetti alla pelle, in primis riduce la secchezza che contribuisce a scatenare il prurito e l’irritazione. È bene quindi far bere ai piccoli molta acqua, eventualmente variata con degli altri liquidi ma che non siano zuccherati. Tanto più che gli zuccheri non fanno male solo alla pelle atopica, ma anche al peso e ai dentini!

Se poi l’idratazione è aumentata anche dal consumo di frutta e verdura, che contengono molta acqua, meglio ancora. Hai ottenuto così lo scopo di dissetare la pelle del tuo piccolino in profondità.

Crema da capo a piedi: è nutrimento anche quello!
E per completare l’opera che hai cominciato a tavola, ricordati di cospargere ogni giorno la pelle del tuo bambino di crema, con prodotti delicati e dedicati. Privi cioè di parabeni, ma anche di alcuni composti identificati con le sigle SLS, SLES, PEG, PPG; profumi, coloranti, alcool, derivati del petrolio e della formaldeide, olii di silicone. In più devono essere prodotti testati anche per il nichel, ovvero non devono contenere questo metallo né essere responsabili di allergia.

Insomma occorre, mamma, che tu scelga prodotti rispettosi del pH naturale della pelle del tuo bimbo, e che siano in grado di svolgere un’azione nutritiva ed emolliente, idratante fino nei tessuti più profondi della cute e soprattutto lenitiva contro gli effetti più indesiderati della dermatite atopica: prurito, rossori, infiammazioni e irritazioni.

Torna al blog